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Il Monte Venda,la sfortunata cima dei Colli Euganei.

 

Quest’oggi siamo andati a SCALARE il re delle vette dei Colli Euganei, il monarca assoluto di ben 80 cime, il Monte Venda, un monte, a nostro dire, abbastanza sfortunato, per soli 7 metri NON rientra negli standard internazionali per poterlo chiamare montagna perciò rimane COLLE come i suoi fratelli del Parco.

Il Monte Venda possiede una storia molto travagliata, negli anni 50, venne scavata completamente la sommità del monte per far entrare al suo interno una sala di controllo della NATO, per affrontare un possibile attacco sovietico, tante sono le leggende all’interno del monte, tunnel infiniti, prove nucleari sopra le nostre teste e via dicendo, ad oggi purtroppo vediamo solo un monte sfruttato e lasciato li, infatti la base militare è in uno stato di totale abbandono e degrado. Sul monte vi sono i resti del Monastero degli Olivetani, datato 1200.

 

Questo edificio perse il motivo della sua costruzione dopo che la serenissima prese il potere e il monastero fu abbandonato, ora ne rimangono solo i resti, recentemente ristrutturato per far fronte alle opere dei vandali incuriositi dalla storia del Venda, è stata messa sulla torre del campanile una gigantesca croce che troneggia il territorio circostante, in maniera imponente facendo perdere la calda naturalezza di questo luogo.

Per arrivare in cima passiamo fra le fresche ombre del bosco, che non ci fa sentire il caldo insopportabile di queste giornate, grazie a questa gratuita frescura, nonostante i 40 gradi percepiti in agriturismo, siamo riusciti a fare l’escursione senza particolari problemi. Caratteristica è la presenza di alcuni maronari, alberi di castagne, millenari, per questo si racconta che la notte, una presenza si aggiri per i boschi del venda per proteggere questi anziani alberi, patrimonio locale da difendere, il suo nome e “Moro Polo” e prende il nome da un uomo realmente esistito dalle parti di Faedo, dalle sembianze molto piacevoli, di cui eran innamorate tutte le donne della zona, perciò questa leggenda barbuta si aggira tra gli alberi assicurando la loro incolumità.

Mentre scendiamo dalle pendici di questo monticello possiamo ammirare gli alberi, la quantità maestosa di farfalle, insetti e il canto degli uccelli ci accompagna per tutta la permanenza in questo bellissimo luogo.

Il percorso non è difficile, come nessuno dei Colli Euganei del resto, adatto in qualsiasi stagione dato che è coperto completamente dal bosco, percorrenza di circa 2 ore e 30 a passo normale, adatto anche a ragazzi, vista mozzafiato, ringraziamo anche questa volta i nostri ospiti che vogliono conoscere il nostro territorio, grazie a tutti, aurevoir!

 

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